Angina pectoris & Sindromi coronariche acute
Aggiornamento in Medicina
Uno studio, coordinato da ricercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma in Svezia, ha valutato se i livelli circolanti di cromogranina A ( CgA ) fornissero informazione prognostica in modo indipendente rispetto ai convenzionali marcatori di rischio nelle sindromi coronariche acute. Lo studio ha riguardato 1.268 pazienti ( età mediana 67 anni; 70% maschi ) con sindrome coronarica acuta.
Nel corso di un periodo mediano di follow-up di 92 mesi, 389 pazienti ( 31% ) sono morti.
La concentrazione di CgA al basale è risultata fortemente correlata all’aumentata mortalità nel lungo periodo ( hazard ratio, HR= 1,57; p
Dopo aggiustamento per i marker convenzionali di rischio cardiovascolare, l’associazione è rimasta significativa per la mortalità ( HR= 1,28; p
In conclusione, CgA è un predittore indipendente di mortalità nel lungo periodo e di ospedalizzazione per scompenso cardiaco nelle sindromi coronariche acute, e fornisce informazione diagnostica aggiuntiva ai convenzionali marcatori di rischio cardiovascolare. ( Xagena2009 )
Jansson AM et al, Eur Heart J 2009; 30: 25-32
Cardio2009 Diagno2009