Angina pectoris & Sindromi coronariche acute
Aggiornamento in Medicina
Gli ormoni tiroidei esercitano una influenza sul sistema cardiovascolare, ma gli effetti di una lieve disfunzione tiroidea sull'esito clinico dei pazienti con sindrome coronarica acuta ( ACS ) sottoposti a intervento coronarico percutaneo ( PCI ) non sono ben definiti.
L'obiettivo di uno studio è stato quello di determinare l'effetto di una lieve disfunzione tiroidea sulla prognosi a 12 mesi nei pazienti con sindrome coronarica acuta sottoposti a procedura PCI.
Nello studio prospettico di coorte con un follow-up di 12 mesi, 1560 persone sono state divise in quattro gruppi sulla base dei livelli di ormone tiroideo al momento del ricovero: eutiroidismo ( usato come gruppo di riferimento ), ipotiroidismo subclinico, ipertiroidismo subclinico e sindrome da bassa triiodotironina ( sindrome da basso T3 ).
Gli endpoint erano: mortalità per qualsiasi causa, mortalità cardiaca, reinfarto non-fatale e rivascolarizzazione ripetuta non-pianificata.
In questo studio, la prevalenza di lieve disfunzione tiroidea era pari al 10.8%.
L'analisi multivariata ha mostrato che la sindrome da basso T3, ma non l'ipotiroidismo subclinico o l'ipertiroidismo subclinico, era associata a un più alto tasso di mortalità per qualsiasi causa ( hazard ratio, HR=2.53, IC 95% 1.093-5.964, P = 0.030 ) e di mortalità cardiaca ( HR=2.594, IC 95% 1.026-6.559, P = 0.034 ), rispetto al gruppo eutiroideo.
Dallo studio è emerso che una lieve disfunzione tiroidea è frequente nei pazienti con sindrome coronarica acuta sottoposti a procedura PCI.
La sindrome da basso T3 era il pattern predominante ed era associata a esiti avversi a 12 mesi in questi pazienti. ( Xagena2018 )
Cao Q et al, Cardiol J 2018; Epub ahead of print
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