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Pressione sanguigna ottimale dopo sindrome coronarica acuta


Esistono pochi dati riguardo agli esiti cardiovascolari per i pazienti con sindrome coronarica acuta sottoposti a controllo intensivo della pressione sanguigna.

Sono stati valutati 4.162 pazienti arruolati nello studio PROVE IT-TIMI 22 ( Pravastatin or Atorvastatin Evaluation and Infection Therapy-Thrombolysis in Myocardial Infarction ): pazienti con sindrome coronarica acuta randomizzati a Pravastatina ( Selectin ) 40 mg versus Atorvastatina ( Torvast ) 80 mg.

La pressione sanguigna media di follow-up ( sistolica e diastolica ) è stata classificata per incrementi di 10 mmHg.

L'esito primario composito era costituito da mortalità per qualsiasi causa, infarto del miocardio, angina instabile con necessità di ricovero, rivascolarizzazione dopo 30 giorni e ictus.
L'esito secondario composito era rappresentato da mortalità per malattia coronarica, infarto miocardico non-fatale, o rivascolarizzazione.

La relazione tra pressione arteriosa ( sistolica o diastolica ) con gli esiti primari, secondari e individuali, ha seguito una curva di associazione a J o a U, con aumento dei tassi degli eventi sia con alti che con bassi valori di pressione sanguigna sia per variabili al basale non aggiustate sia dopo aggiustamento, proteina C-reattiva al basale e livelli medi di colesterolo LDL.

Un modello non-lineare di Cox dei rischi proporzionali ha mostrato un nadir di 136/85 mmHg ( range da 130 a 140 mm Hg di sistolica e 80-90 mm Hg di diastolica ) al quale l'incidenza dell'esito principale è stata più bassa. La curva è stata relativamente piatta per pressioni sistoliche da 110 a 130 mmHg e pressioni diastoliche da 70 a 90 mmHg.

In conclusione, dopo una sindrome coronarica acuta, esiste una curva di associazione a J o U tra pressione sanguigna e rischio di futuri eventi cardiovascolari, con più bassi tassi di eventi all'interno di un range di pressione sanguigna 130-140 mmHg di pressione sistolica e 80-90 mmHg di pressione diastolica, e una curva relativamente piatta per le pressioni sistolica di 110-130 mmHg e diastolica di 70-90 mmHg, il che suggerisce che una pressione troppo bassa ( soprattutto inferiore a 110/70 mmHg ) può essere pericolosa. ( Xagena2010 )

Bangalore S et al, Circulation 2010; 122: 2142-2151


Cardio2010



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