Angina pectoris & Sindromi coronariche acute
Aggiornamento in Medicina
I dati di 15 anni di follow-up dello studio FRISC-II ( Fast Revascularization During Instability in Coronary Artery Disease ) hanno fornito forte sostegno al fatto che il trattamento invasivo precoce dovrebbe rappresentare la strategia di trattamento preferito per i pazienti con sindrome coronarica acuta senza sopraslivellamento ST, rispetto al trattamento non-invasivo.
Lo studio FRISC-II, condotto in Svezia, Danimarca e Norvegia nel periodo 1996-1998, ha mostrato che il trattamento precoce invasivo riduce significativamente la mortalità e l’infarto miocardico, rispetto al trattamento non-invasivo nei pazienti con coronaropatia senza sopraslivellamento ST.
In questo studio i pazienti sono stati randomizzati a rivascolarizzazione entro 7 giorni o a trattamento non-invasivo.
E’stata condotta un'analisi di follow-up riguardo agli esiti cardiovascolari, con i dati disponibili sul 99% dei 2457 pazienti inizialmente reclutati nello studio FRISC-II.
Nel corso dei 15 anni di follow-up, la strategia invasiva ha posticipato la morte o un successivo infarto miocardico in media di 549 giorni ( IC 95%, 204-888, P=0.002 ).
Questo effetto è risultato maggiore nei non-fumatori ( guadagno medio 809 giorni, IC 95%, 402-1175; P = 0.0182 ), nei pazienti con elevati livelli di troponina T ( 778 giorni, IC 95%, 357-1165; P = 0.0241 ), e nei pazienti con alte concentrazioni del fattore di crescita e di differenziazione 15 [ GDF-15 ] ( 1356 giorni, IC 95%, 507-1650; P = 0.0210 ).
Dallo studio è emerso che la terapia invasiva ha rinviato, in media, di 1128 giorni la mortalità o la riammissione in ospedale per cardiopatia ischemica ( IC 95%, 830-1366 ). ( Xagena2016 )
Fonte: The Lancet, 2016
Cardio2016