Angina pectoris & Sindromi coronariche acute
Aggiornamento in Medicina
È raccomandata una strategia invasiva di routine per i pazienti con sindromi coronariche acute senza sopraslivellamento del tratto ST ( NSTE-ACS ).
Tuttavia, il timing ottimale per una strategia invasiva è definito meno chiaramente.
Gli studi clinici individuali sono stati sottodimensionati per rilevare un beneficio di mortalità; è stata quindi fatta una meta-analisi per valutare l'effetto delle tempistiche sulla mortalità.
Sono stati identificati studi randomizzati e controllati che hanno confrontato una strategia invasiva precoce rispetto a una terapia invasiva ritardata nei pazienti che presentavano sindromi coronariche acute NSTE e che hanno riportato la mortalità per tutte le cause almeno 30 giorni dopo la randomizzazione in ospedale.
Sono stati inclusi 8 studi con 5.324 pazienti con un follow-up mediano di 180 giorni.
Complessivamente, non vi è stata una riduzione significativa della mortalità nel gruppo con trattamento invasivo precoce rispetto al gruppo con trattamento invasivo ritardato ( hazard ratio, HR=0.81, P=0.0879 ).
Nelle analisi pre-specificate di pazienti ad alto rischio, è stata riscontrata una mortalità più bassa con una strategia invasiva precoce in pazienti con biomarcatori cardiaci elevati al basale ( HR=0.761 ), diabete mellito ( HR=0.67 ), un punteggio di rischio GRACE superiore a 140 ( HR=0.70 ) ed età superiore a 75 anni ( HR=0.65 ), sebbene i test per l'interazione siano stati inconcludenti.
Una strategia invasiva precoce non riduce la mortalità rispetto a una strategia invasiva ritardata in tutti i pazienti con sindromi coronariche acute senza sopraslivellamento ST.
Tuttavia, una strategia invasiva precoce potrebbe ridurre la mortalità nei pazienti ad alto rischio. ( Xagena2017 )
Jobs A et al, Lancet 2017; 390: 737-746
Cardio2017