Angina pectoris & Sindromi coronariche acute
Aggiornamento in Medicina
I modelli animali di ischemia miocardica hanno dimostrato che le statine sono in grado di ridurre le aritmie.
E’ stato ipotizzato che una precedente terapia con statine prima dell’ospedalizzazione potrebbe essere associata a riduzioni degli eventi aritmici in ambito ospedaliero nei pazienti con sindromi coronariche acute.
Per verificare l’ipotesi è stata compiuta un’analisi, utilizzando i dati dello studio osservazionale, prospettico, GRACE ( Global Registry of Acute Coronary Events ), che ha riguardato 64.679 pazienti ospedalizzati per sospette sindromi coronariche acute nel periodo 1999-2007.
L’outcome primario di interesse era rappresentato dagli eventi aritmici in ambiente ospedaliero in precedenti utilizzatori delle statine rispetto ai non-utilizzatori.
I due endpoint primari erano la fibrillazione atriale e il composito di tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare, e/o arresto cardiaco.
Tra i 64.679 pazienti, il 27% ( n=17.636 ) aveva ricevuto in precedenza un trattamento con una statina.
Coloro che avevano assunto statine avevano una più alta incidenza di storia di angina ( 69% vs 46% ), diabete ( 34% vs 22% ), insufficienza cardiaca ( 15% vs 8.4% ), ipertensione ( 74% vs 58% ), fibrillazione atriale ( 9.3% vs 7% ), e dislipidemia ( 85% vs 35% ).
I pazienti, trattati in precedenza con le statine presentavano una minore probabilità a manifestare aritmie in ambito ospedaliero.
Nei modelli multivariati aggiustati per la propensione, l’impiego precedente di statine era associato a un più basso rischio di tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare, o arresto cardiaco ( odds ratio, OR=0.81, p=0.002 ), fibrillazione atriale ( OR=0.81; p
In conclusione, i pazienti con sindromi coronariche acute, che avevano assunto in precedenza le statine, hanno presentato una più bassa probabilità di andare incontro a eventi aritmici in ospedale. ( Xagena2009 )
GRACE Investigators, Am J Cardiol 2009; 104: 1613-1617
Cardio2009 Farma2009